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28° R.I.D.E.F. Nantes, 20-29 luglio 2010
‘LA PEDAGOGIA FREINET: UNA RISPOSTA ALLE NUOVE SFIDE DEL PIANETA?’
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Sede dell’incontro, il liceo J. Rieffel a St. Herblain (Nantes).
Durante 10 giorni, insegnanti che praticano la pedagogia Freinet in tutto il mondo hanno confrontato e scambiato le loro pratiche: un bel modo di opporsi al razzismo e di far vivere concretamente l’amicizia e la solidarietà fra i popoli, dopo i significativi incontri in Senegal ( 2006) e in Messico (2008).
La R.I.D.E.F. ha avuto il patrocinio del Comitato francese dell’UNESCO.
Gli organizzatori e il liceo hanno posto l’obiettivo di fare dell’incontro un momento di sviluppo sostenibile: ogni consumo superfluo di carta, residui, oggetti da gettare, è stato dissuaso.
I momenti salienti:
- i gruppi partecipanti
Circa 375 i partecipanti di oltre 30 paesi d’Europa, Asia (Giappone, Corea del sud), Africa, America latina ( Brasile, Cile, Perù), Centro America, Canada.
Fra i gruppi più numerosi: Francia ( tre gruppi: il gruppo dipartimentale 44 di Nantes, il gruppo dipartimentale GLEM di Lyon, l’associazione ‘Amis de Freinet’ oltre a 25 membri dell’I.C.E.M. di vari gruppi), Brasile ( circa 60 presenze), Spagna, Italia ( 25 presenze), Messico, Germania, forte presenza africana ( in particolare dal Senegal) raccolta nella C.A.M.E.M., la confederazione africana di scuola moderna, e gruppi di insegnanti dei paesi dell’est ( Bulgaria, Georgia, Russia, Polonia, Romania).
6 animatori del C.E.M.E.A. gestivano i bambini e gli adolescenti, una trentina, con attività lungo l’arco della giornata.
8 persone si occupavano della cucina e dei servizi.
- l’accoglienza e la cena cooperativa
Il liceo Rieffel è immerso nel verde e nell’ampio parco si trovano serre, laboratori, un ‘giardino in movimento’, un laghetto, azienda agricola ( è un istituto agrario che si occupa in particolare di ecologia e sostenibilità ambientale).
L’intero spazio del liceo- atrio, corridoi, salette, è dedicato a mostre con i materiali portati dai partecipanti dei diversi paesi. Una sezione è dedicata alle attività artistiche di bambini e ragazzi a cura di Jean Le Gal che coordina per la F.I.M.E.M. le attività relative ai diritti dei bambini.
Degli stand sono dedicati alla solidarietà franco-africana, a diverse case editrici, agli ‘Amis de Freinet’, associazione parallela all’I.C.E.M. che cura la memoria e la documentazione, ai Clubs ‘proteggere la natura’, ‘Humus 44’, ‘Ecocittadini del mondo’,…
Come M.C.E. abbiamo esposto la mostra sulla valutazione realizzata dall’équipe scuole estive lo scorso anno e il gioco-puzzle ‘Il mantello di Arlecchino’ a cura del gruppo di Mestre.
Cartelloni con il planning delle attività e informazioni di vario tipo sono esposti nell’ingresso. Ai partecipanti viene consegnata una borsa con le informazioni fondamentali- piano delle giornate, presentazione dei laboratori lunghi, uso delle sale informatiche, situazione logistica e servizi, escursioni; un tavolo è dedicato alla preparazione da parte di ognuno del proprio ‘segno’ distintivo, costituito da un immancabile guscio d’ostrica ( siamo in Bretagna), da perle e fili colorati. All’atto della registrazione si consegna a ciascuno la password con cui connettersi a qualsiasi computer della struttura.
Una grande foto della R.I.D.E.F. di Poitiers 1992 è appesa all’ingresso: siamo invitati a segnare su un foglio numerato con le silhouettes delle persone i nomi di chi riconosciamo- chi c’era, chi c’è ancora, chi...non c’è più.
Una navetta farà il servizio di collegamento con l’altro liceo in cui è ospitata una parte dei partecipanti e, quando occorre, con Nantes.
Martedì 19 la giornata dell’arrivo si conclude con la cena cooperativa, momento di re-incontro, conoscenza, socialità, conoscenza dei piatti dei vari paesi.
- la presentazione
Nel tardo pomeriggio si inaugura la R.I.D.E.F. con il discorso introduttivo di Teresa Garduno, presidente della F.I.M.E.M. alla presenza delle autorità cittadine e del preside del liceo.
Teresa inquadra l’incontro nell’ottica di una risposta nei diversi paesi alle politiche di smantellamento della scuola pubblica e di riduzione progressiva dei servizi educativi e privatizzazione. Ricorda che la F.I.M.E.M. non si limita a mettere in atto buone pratiche didattiche, ma interviene secondo le sue possibilità nelle situazioni di sofferenza e violazione dei diritti dell’infanzia: Gaza, Haiti, i bambini soldati in Africa,...
E’ convinzione degli organizzatori che da un mondo più sostenibile e con minori pretese di accaparramento delle risorse del pianeta possa venire una miglior condizione di vita per tutti, bambini, donne, popoli ancora oppressi.
- l’articolazione delle giornate e la struttura dell’incontro
Al mattino laboratori lunghi dalle ore 9 alle ore 12. Sono stabilite 6 mattine di laboratorio per un totale di 18 ore comprensive della rielaborazione del percorso da parte dei partecipanti e della presentazione finale delle attività all’assemblea. Sabato 24 i laboratori si aprono alla presenza di esterni che intervengono a visitare la R.I.D.E.F. con il suo complesso di attività ( giornata ‘forum-porte aperte’).
Nei pomeriggi l’articolazione è più complessa.
Le attività si svolgono dalle 13,30 alle 19.
Nella prima ora e mezza hanno luogo incontri informali, o per aree geografiche affini, e, nella giornata forum, la tavola rotonda sulla politica scolastica. Domenica 25 la fascia oraria è dedicata al ricordo di Jeannette e Paul Le Bohec.
Dalle 15 alle 16,30 e dalle 16,30 alle 18 si svolgono, in due turni, per 3 pomeriggi, i laboratori brevi.
Dalle 18 alle 19: gruppi di base, eccetto in giornate con particolari proposte: la visita al museo, la giornata forum, le escursioni.
Nell’arco dei dieci giorni tre momenti di tre ore ciascuno sono dedicati all’assemblea generale F.I.M.E.M. e l’ultimo pomeriggio, dopo la comunicazione dei laboratori lunghi, alla valutazione finale.
Nei dopocena ogni serata ha una sua caratterizzazione.
Le attività proposte sono quindi molto varie e non coinvolgono nella stessa misura tutti i partecipanti. Si alternano momenti di gruppo medio-grande, piccolo, con necessità di traduzione o nel proprio ambito linguistico, attività assembleari e occasioni di incontro e conoscenza di realtà diverse, fruizione di produzioni e momenti conviviali...fino alla foto finale.
- i laboratori lunghi
I temi a cui far riferimento per l’attivazione dei laboratori erano:
- la solidarietà
- la scoperta e la tutela ambientale
- la condivisione delle differenze o delle particolarità di un paese o una regione
- i diritti dell’uomo e del bambino
Vengono presentati in assemblea la mattina del 21 diciannove laboratori lunghi:
- Il giornale della RIDEF ( C. Beaunis, H. Moullé, Francia)
Giornale su un foglio A3: 5 numeri; collocazione sul sito del seguito articoli e articoli lunghi, servizi, foto,…Familiarizzazione con la gestione di un sito. Il sito è tuttora consultabile e racconta i dieci giorni trascorsi insieme ( ridef2010@icem-freinet.org).
- Il problema delle credenze nella classe ( P. Despaquis, C. Hurtig-Delattre, Francia)
Sperimentazione di diverse forme di lavoro in classe: il dibattito filosofico, il ‘che c’è di nuovo?’, il consiglio, la presentazione di documenti, l’atelier di espressività e creatività
- L’Amazzonia: conoscere per preservare ( N. De Mouros, L. Do Vale, M. Joseph, Brasile; Ph. Lavis, Francia)
Conoscere il ‘polmone del mondo’ per assumere atteggiamenti di preservazione che potranno contribuire alla salute del pianeta
- Inchiostro a vapore e diritti dei bambini ( J. Le Gal, Francia)
Attraverso una tecnica di espressione grafica e pittorica conoscere e rappresentare i diritti dei bambini
- Realizzazione di documentari ( A. Michelot, Francia)
Il problema dell’editoria scolastica nei diversi paesi e le possibili soluzioni alternative
- Le tracce del commercio triangolare a Nantes ( J. Breteau, F. Perdrial, Francia)
A partire da una mostra, da documenti, da una visita in città alla ricerca di tracce, comprendere come Nantes si è arricchita grazie alla tratta negriera
- La pedagogia Freinet alla materna ( M. Quoniam, M. Roussel, Francia)
Panorama delle pratiche Freinet con bambini dai 2 ai 6 anni in Francia e nei diversi paesi
- Cooperazione internazionale e formazione ( F. St. Luc, Francia, J. Ramon Torres, Spagna, F. Zaldumbide, Messico)
Messa a punto di progetti di formazione in gruppo cooperativo: pratiche di riflessione e ‘presa di distanza’ dall’immediatezza
- Organizzazione della classe con le tecniche Freinet ( S. Gertrudix, Spagna)
Alla primaria, con bambini di diverse età, organizzazione cooperativa: testo libero, ricerche d’ambiente, scuola aperta al contesto, calcolo vivo, corrispondenza, conferenze, creazione letteraria, consiglio di classe
l. Creazione dell’universo ludico ( M. Santana, Brasile)
creazione di personaggi ludici ( marionette) in riferimento al loro mondo, mescolando suoni, tonalità, personalità, tessitura, e animandoli
m. A partire da zero ( K. Bahti, Algeria, G. Goupil, Francia)
costruire sussidi che aprano alla pedagogia Freinet a partire dall’ambiente circostante con materiale di recupero ( espressione orale, scritta, artistica, marionette, procedure di stampa del giornalino, stampa su tessuto,…)
n. La nostra biografia di insegnanti Freinet ( I, Dietrich, Germania)
ognuno/a è un ‘pianeta’ con la propria storia, luce e colore; tutti assieme formiamo una ‘galassia’;ricerca nel passato familiare, scolastico, formativo, del ‘filo rosso’ che ci ha portati alla pedagogia Freinet. Dalla presa d’atto del vissuto può scaturire un miglior confronto con le sfide planetarie.
o. Il linguaggio delle immagini: il contributo della percezione all’origine delle rappresentazioni mentali, un’ottica sistemica ( G. Cavinato, L. Zanetti, Italia)
ampliare il campo percettivo, assumere un’ottica sistemica nel ‘vedere’ e rappresentare la realtà, assumere la portata storica e culturale delle nostre rappresentazioni non considerandole ‘naturali’, costruire e decostruire attraversando le figure emblematiche- cerchi, quadrati, triangoli, alberi, rettangoli, labirinti, cicli, puntando ad ottenere una flessibilità visiva e rappresentativa e a dilatare i confini della visione ( costruzione di haiku, mandala, giardini zen, scacciasogni,…)
p. L’impronta ecologica di un prodotto ( G. Richard, C. Dachary, Francia)
come la classe e i suoi partecipanti ‘lasciano’ un’impronta ecologica; analisi di un prodotto ( quaderno, matita, computer, testo,..) Riflessione sulle conseguenze economiche, ambientali, sociali, pedagogiche, del suo uso.
q. Il corpo a scuola ( J. Fernandez Platero, gruppo del corpo MCEP, Spagna)
giochi di conoscenza e fiducia, gioco drammatico, improvvisazione, creazione cooperativa, danze; schema dell’animazione teatrale: viaggio iniziatici, tappe,sorprese, sfida, poesia, etica. Necessità di più corpo a scuola: ‘il pane e le rose’.
r. Apprendere insieme e scoprire il mondo in matematica ( R. Brault, Francia)
come far proprie le strutture matematiche e il metodo di indagine a partire dalla realtà: scelta dei dati, problematizzazione, analisi della realtà, creazioni personali, ricerche che ne scaturiscono, costruzione di una cultura di gruppo.
s. Ecologia e pedagogia in Loira Atlantica ( gruppo di riflessione di St. Nazaire animato da F. Diuzet, Francia)
La natura al centro degli apprendimenti: interrogarsi su che cos’è, come la usiamo e come potremmo usarla. Informarsi, osservare, ammucchiare, raccogliere, separare, classificare, confrontare, annotare, creare, comprare o vendere….
t. Prove di dialogo ( A. Ndaye, Senegal, P. Steiger, Svizzera)
atelier di dialogo in francese, tedesco e portoghese a partire da una raccolta di testi nelle tre lingue a seguito di un progetto di scambio ‘Senebaba’ = Senegal, Bahia, Baden
u. Vediamo e disegniamo un mondo diverso: un’opportunità di costruire una visione differente del mondo attraverso la pedagogia Freinet ( J. C. Lira Chavez, Messico)
creazione di un paese comprendendo le relazioni tra ambiente fisico, economico e sociale e sviluppando competenze cartografiche ( analisi di due tipi di proiezioni cartografiche del mondo, Mercatore e Peters); costruzione di una nozione di spazio più ampia e meglio compresa che includa la vita delle persone.
v. Un ventesimo laboratorio su ‘La differenza sessuale per una cittadinanza globale’ proposto da Isabella Albano e Anna Manao (Italia) non si è potuto svolgere per l’improvvisa impossibilità di Manao ad essere presente alla R.I.D.E.F.
A differenza di altre R.I.D.E.F. i laboratori si sono connotati, pur nella varietà delle tecniche e delle proposte di percorso, per la loro coerenza e congruenza con il tema proposto sulla sostenibilità, la necessità di una visione ecologica e sistemica, la dimensione globale dei problemi del pianeta.
Le differenti discipline toccate nei laboratori- geografia, economia, antropologia, storia, arte, immagine, tecnologia, scienze, matematica, audiovisivi, scienze motorie, musica, filosofia, pedagogia, ecologia,...- erano proposte come strumentari concettuali ed operativi per affrontare e risolvere problemi urgenti, con una ricerca di interconnessioni.
Ne va dato atto al gruppo di Nantes che ha coordinato le diverse proposte pervenute.
I partecipanti MCE si sono suddivisi in una pluralità di laboratori fra cui ‘Il commercio triangolare’, ‘La scuola materna’, ‘Il linguaggio delle immagini’, ‘Cooperazione internazionale e formazione’, ‘Il corpo a scuola’, ‘Metodo naturale di matematica’, ‘Vediamo e disegniamo un mondo diverso’, ‘L’Amazzonia’.
- i laboratori brevi
Nei laboratori brevi ( workshop) si presentano esperienze o progetti o si propone un’attività operativa: si hanno così presentazioni dei gruppi Freinet in vari paesi, presentazione di partenariati e iniziative di solidarietà in particolare nei confronti di paesi africani ( Benin, Togo, Camerun, Senegal, Burkina-Faso), giochi linguistici, manualità, tecniche grafico-pittoriche, artigianato, la conoscenza del linguaggio ideografico giapponese, l’oralità e la documentazione sonora, libretti con elementi naturali, costruzione di pantofole con particolari tecniche,...). I partecipanti possono aggiungere via via proposte anche al momento dell’arrivo anche se sarebbe importante che il quadro fosse già definito in precedenza nelle linee essenziali.
Succede che a volte dei laboratori rimangano senza partecipanti. Non è infatti prevista iscrizione e ognuno si colloca dove ritiene più interessante la proposta, anche se a volte scegliere è difficile fra la miriade di attività e ha luogo un inseguimento alle proposte più allettanti.
Il gruppo italiano ha presentato le seguenti proposte:
§ ‘In viaggio con Ulis’ ( E. Carloni, Firenze)
§ ‘Bambini in ospedale’ ( A. Ponziano, Roma)
§ ‘Questo non è un piatto’ ( I. Albano, Venezia)
§ ‘Il mantello di Arlecchino’ ( G. Cavinato, Venezia)
§ ‘Danze tradizionali’ ( gruppo sardo)
- la giornata ‘forum’/porte aperte
Lo scopo della giornata era di consentire a insegnanti e persone interessate della città di Nantes e a insegnanti dell’I.C.E.M. che non potevano frequentare l’intero evento di prendere visione delle attività che si venivano svolgendo alla R.I.D.E.F.
Un apposito dépliant ‘porte aperte’ illustrava le possibilità offerte dalla giornata, dalla visita agli ateliers lunghi in qualità di osservatori ( dipendeva da una valutazione dei partecipanti agli ateliers assieme agli animatori scegliere se coinvolgere i nuovi venuti in un’attività oppure no) alla tavola rotonda pomeridiana, alle proiezioni di film su Freinet, agli ateliers brevi che in tale occasione presentavano esperienze di scuole in diversi paesi, dalla Palestina al Cile ad Haiti alla Corea al Messico o iniziative di protezione della natura, attivando l’atelier in forma di dibattito, alla visita agli stand e alle mostre.
Una grande occasione di apertura, ma andava meglio gestita e spiegata: in alcune situazioni gli stessi partecipanti ai laboratori si sono spostati in altri laboratori, in altre no; in alcuni laboratori la presenza è stata molto breve perché i partecipanti esterni volevano vedere più proposte possibili, anche se per il tour era stata fissata mezz’ora prima del pranzo.
- i rapporti con la città, la mostra al museo delle Belle Arti
Al museo delle Belle Arti di Nantes per tutta l’estate è aperta la mostra ‘Espressione libera. Chaissac, Dubuffet, Freinet’ con disegni raccolti da Elise Freinet e opere dei pittori naifs Chaissac e Dubuffet. Giovedì 22 alle 18 i partecipanti alla R.I.D.E.F. sono stati accolti al museo dalla delegata alla cultura di Nantes, dalla direttrice del museo, da François Perdrial in rappresentanza dell’I.C.E.M. e della R.I.D.E.F., da Jean le Gal. Alla visita alla mostra ha fatto seguito un aperitivo offerto dalla città.
Particolarmente significativo l’accostamento fra l’”art enfantin” ( come la chiamavano Elise e Cèlestin) e la pittura del ‘900, testimoniata dalla corrispondenza fra Freinet e gli artisti.
- le escursioni nel territorio
Lunedì 26 erano previste 7 possibili uscite.
La struttura della giornata prevedeva:
- al mattino visita a una classe o una scuola in cui insegnanti Freinet e alunni presentavano l’organizzazione della scuola e il loro modo di lavorare (eccetto l’uscita n. 7);
- pic nic;
- visita a un sito turistico
Escursioni a scelta fra:
1. 2. Beaumont, classe di Hervé Moullé ( membro degli ‘Amis de Freinet’)
Museo degli ‘Amis de Freinet’
Castello di Mayenne
3. 4. Prinquiau, classi di scuola dell’infanzia e primaria ( K. Jaffré, P. Bégaud, J. Patin)
Visita alle saline o passeggiata lungo il mare
Visita guidata alla città di Guérande
5. Coex (Vandea) classe di N. Ducasse
Isola di Noirmoutier, visita guidata con…brivido ( salita della marea)
- Nantes, ècole A. Guépin, classe di P. Jounot
Macchine sull’isola dell’elefante
Cammino sulle mura del castello dei Duchi di Bretagna
Passeggiata per Nantes
- Sulle tracce di J. Verne: museo J. Verne
Cammino sulle mura del castello dei Duchi di Bretagna
Passeggiata per Nantes
- tavole rotonde e celebrazioni
Nella giornata forum al pomeriggio erano previste in contemporanea:
# una tavola rotonda sulla distruzione della scuola pubblica in Europa
# un dibattito su insegnamento e emergenza ecologica
# un film su Freinet con presentazione di G. Goupil ( ‘Amis de Freinet’)
La tavola rotonda ha messo a confronto la situazione in Francia ( M. Quoniam), Spagna ( A. Lopez Serrano), Italia (G. Cavinato), facendo emergere due diverse ma convergenti strategie, quella dello ‘shock’ ( sottrazione brutale e improvvisa di risorse e opportunità) e quella della ‘rana lessa’ ( graduale bombardamento mediatico sulla pubblica opinione sui guasti dello ‘statalismo’ predisponendo all’ostilità e all’accettazione dell’eliminazione di quanto sa di pubblico, statale, ‘assistenziale’, in sostanza sottraendo gradualmente diritti senza che vi sia una percezione netta di ciò). Tali strategie, messe a punti nei paesi dell’OCSE e negli incontri del G20 dalle lobbies che controllano il mondo- WTO, banca mondiale,…- vanno ben al di là delle politiche dei singoli stati e governi di centro destra. Richiedono forme di resistenza coordinata, informazione puntuale sui danni, incontri internazionali per valorizzare le pratiche educative democratiche.
Il C.A. della F.I.M.E.M. non può limitarsi a registrare la situazione ma studiare iniziative in raccordo con altri gruppi e organizzazioni internazionali.
Domenica 25 si è svolto l’incontro sulla memoria di Paul e Jeannette Le Bohec alla presenza della figlia Rosine.
Gli interventi di chi, dei diversi movimenti, ha avuto l’opportunità di conoscerli e averli animatori di appassionati seminari in diversi paesi ( Spagna, Italia, Germania, Svizzera,…) erano accompagnate da proiezioni suggestive di momenti di incontro con Paul, grazie alla documentazione video consegnata da diversi membri di movimenti, di ricostruzione di momenti della vita della coppia, di interviste a Paul negli ultimi anni della sua vita.
Una memoria viva che ha messo in risalto la grande libertà di elaborazione pedagogica e di proposte didattiche di Paul e di sua moglie ( vera iniziatrice di un metodo ‘totalmente’ naturale) e la proficuità delle ‘eresie’ di Paul rispetto ai Freinet ( di cui essi stessi alla fine dovevano riconoscere la generatività). L’espressione-creazione era, per Paul, la vera invariante fondamentale fra le proposte di Freinet, accanto alla presa in carico della complessità della vita e dei fenomeni di apprendimento.
Per il M.C.E. Mariliana Geninatti ha comunicato la traduzione e la prossima pubblicazione dell’ultima opera di Paul, ‘L’école, réparatrice de destins?’ presso le edizioni Junior con il titolo ‘la scuola ti salva la vita- sulle tracce della pedagogia Freinet’.
- i gruppi di base
Per sei giorni, dalle 18 alle 19 si sono svolti i gruppi di base secondo raggruppamenti decisi a monte dagli organizzatori. In ciascun gruppo, composto da una quindicina di partecipanti di diverse lingue e nazionalità, ci si presentava e due componenti del gruppo organizzatore fornivano le informazioni essenziali sulla giornata o le giornate successive, compresi cambi di orari, variazioni, appuntamenti, ricezione di esigenze particolari di cui assumere la risoluzione… e i turni del servizio in mensa ( autogestito) e delle pulizie nelle dépendances dove si dormiva e del riordino negli spazi laboratorio.
In assenza di un momento di incontro-confronto fra animatori degli ateliers per concordare alcune scelte comuni ( ad esempio la gestione della rielaborazione finale dei percorsi e della comunicazione intergruppi) il problema è stato posto in tale sede, ma non ha avuto risposta, in quanto i referenti avevano lo scopo di diffondere le notizie e di raccogliere le richieste. Per quanto provvisorio, è comunque un gruppo interessante per conoscersi e scambiare punti di vista, funzionando da giornale parlato.
- gli incontri informali
Tre momenti informali dalle 13,30 alle 14,45 hanno consentito al gruppo di italiani partecipanti di incontrarsi, scambiare impressioni, avere alcune informazioni e orientamenti per capire l’organizzazione della F.I.M.E.M. e le modalità di svolgimento dell’assemblea generale, preparare la performance italiana nella serata apposita.
Pur con qualche defezione dovuta al piovoso clima bretone ( dove, come è noto, piove ‘soltanto’ due volte alla settimana: una per 4 giorni, l’altra per 3), si può ritenere che gli incontri hanno consentito una vicinanza e una conoscenza anche di nuovi partecipanti che in altre R.I.D.E.F. ha avuto meno possibilità di realizzarsi.
- gli incontri regionali o continentali
I gruppi africani francofoni da tempo costituiscono una loro federazione, la C.A.M.E.M., grazie all’apporto del gruppo storicamente più forte, l’A.S.E.M. (Senegal), a nuovi paesi, al ritorno di alcuni gruppi che sembravano scomparsi ( Marocco, Algeria, Tunisia), all’opera di patrocinio, solidarietà e formazione che compiono i membri del gruppo internazionale dell’I.C.E.M. ( la Francia ha sempre un occhio di riguardo e risorse per le sue ex-colonie…).
Anche l’America latina centrale e meridionale sembra avviarsi verso la costituzione di un raggruppamento di area che potrebbe consentire una miglior diffusione e la riattivazione di gruppi un tempo vivi ( Panama, Colombia,…).
Nel primo pomeriggio del 23 pertanto si è svolto un incontro di area/regione/continente. L’Europa è stata invitata a trovarsi in due sedi, una per l’area ovest e una per l’area est.
Ci si è chiesti che tipo di federazione fra movimenti si vuole realizzare, come conservare e documentare la memoria della F.I.M.E.M., quali pratiche di solidarietà comuni si possono pensare, e se sia opportuno unire est e ovest in un solo raggruppamento, stanti le consistenti difficoltà finanziarie dei paesi dell’est che li collocano in una categoria che richiede appoggio e solidarietà per poter partecipare alla F.I.M.E.M.
Ci si è lasciati con un’ipotesi di lavoro sulla formazione comune, già altre volte esperito e finora non approdato a scelte comuni.
- l’assemblea generale della F.I.M.E.M.
L’assemblea della federazione è articolata in tre momenti:
- un primo momento giovedì 22 dalle 15 alle 18 in cui il C.A. presenta il resoconto del biennio trascorso fra una R.I.D.E.F. e l’altra e le ipotesi future
- un incontro per gruppi di area linguistica ( nel nostro caso, italiani spagnoli portoghesi brasiliani sudamericani) per analizzare le proposte e formulare ipotesi correttive e di voto ( domenica 25 h. 16-18)
- l’assemblea decisionale mercoledì 28 h. 15-18 con le votazioni e il rinnovo delle cariche
All’assemblea iniziale si verificano le deleghe di voto. Ogni movimento nazionale dispone di 1 o 2 voti a seconda del numero di aderenti e se si sono saldate le quote associative biennali che prevedono ad oggi tre fasce, A, B, C a seconda del costo della vita e delle possibilità economiche dei diversi paesi.
Si contano 23 delegati ( 2 italiani, G. Cavinato e I. Albano).
O.D.G. :
# presentazione dei candidati al prossimo C.A.
Membri uscenti: Michel Mulat vicepresidente (Francia); Elke Hoffman (Germania); Luba Kulebinova (Bulgaria).
Si ricandidano: T. Garduno presidente (Messico); M. Demba (Senegal).
La candidatura è biennale riconfermabile per un altro biennio ( per un massimo di 4 anni).
Si propongono:
Ingrid Dietrich (Germania), Patricia Despaquis ( Francia), Pilar Fontevedra Carreira (Spagna)
G. Cavinato offre la sua collaborazione per il M.C.E. ( supporto al C.A. senza oneri di rimborso spese a titolo volontario).
# movimenti che chiedono l’ammissione alla F.I.M.E.M. come membri ( Camerun, Georgia)
# rapporto morale delle attività del C.A. 2008/2010
# bilancio consuntivo e di previsione ( a cura di E. Hoffman, tesoriera)
# orientamenti della federazione per il 2010/2012
# R.I.D.E.F. 2010 in Spagna ( a Leon)
# R.I.D.E.F. 2014
# nuova Carta della Scuola Moderna
# proposta di modifica del regolamento interno della federazione
Rapporto morale
Gli orientamenti votati all’assemblea generale a Metepec 2008 erano ambiziosi in quanto prevedevano una partecipazione attiva dei movimenti a una serie di commissioni.
Le priorità votate prevedevano, come ruolo del C.A.:
- l’intensificazione della comunicazione tra i gruppi
- il funzionamento economico della federazione
Sul primo punto, la commissione sito suggerita a Metepec non ha funzionato. Ora che Mulat termina nel C.A. bisogna che qualcun altro si assuma la gestione del sito, consultato da migliaia di persone in particolare in America Latina e Africa. Il sito è la fonte principale di informazione sul movimento Freinet. Centinaia di persone lo utilizzano per lavorare, anche con i loro alunni ( classi virtuali cooperative).
Senza sito, non sarebbero nemmeno reperibili una biografia di Freinet o una bibliografia attendibili.
Anche se con errori, si è scelto di collocare nel sito traduzioni approssimative in inglese, spagnolo e portoghese.
- Il C.A. ha espresso solidarietà per i drammi relativi a catastrofi naturali o condannato aggressioni militari ( Gaza, S.ta Caterina in Brasile, Haiti, Santiago del Cile, Messico, Colombia).
- Ha caldeggiato la partecipazione ai Forum sociali mondiali e invita a rappresentare la F.I.M.E.M. al prossimo forum mondiale dell’educazione a Gaza in autunno.
- Ha pubblicato i resoconti dei suoi incontri accompagnati da una lettera della Presidente e le Multinettes con i documenti informativi sulla R.I.D.E.F. e le proprie attività e la richiesta ai movimenti di aggiornare i dati degli stipendi dei docenti al fine di studiare un aggiornamento delle quote di adesione e, su proposte raccolte da Luba, a seguito del lavoro di una piccola commissione, di revisione del regolamento interno
- progetti pedagogici: lavoro con la C.A.M.E.M. e rapporto con i due gruppi del Burkina Faso portando alla loro unificazione; stimolo alla costituzione di centri per la formazione di giovani insegnanti analogo a quello costituito a Dagana (Senegal), attività che si scontra con difficoltà finanziarie; partecipazione al congresso brasiliano e apporto alla costituzione di una rete dei movimenti latino e centroamericani analoga alla C.A.M.E.M.; incarico a J. Le Gal di seguire gli incontri internazionali sui diritti dei bambini e di diffondere una cultura dei diritti.
- proposte per il futuro della F.I.M.E.M. ( v. incontro sulla costituzione di una rete europea per la formazione, la solidarietà, il funzionamento delle R.I.D.E.F.,...). Un lavoro importante sulla formazione è condotto da Florence St. Luc e può servire da base anche in merito agli interrogativi sul futuro della federazione. Bisogna gettare le basi per la costituzione di un gruppo di lavoro al riguardo, perché, come per l’organizzazione dei social forum mondiali, gli incontri internazionali sono sempre più cari e riservati a delle élites o sottomessi alle incertezze dei finanziamenti pubblici. Bisogna trovare una soluzione per conciliare incontri di prossimità e incontri mondiali decentrati.
- prosecuzione del lavoro sugli archivi della F.I.M.E.M. avviato da Michel che ha scannerizzato documentazioni storiche del movimento polacco, bulgaro, pubblicazioni messicane, brasiliane, bollettini e riviste edite da Freinet.
I documenti verranno depositati presso gli Archivi dipartimentali di Nizza accompagnati da DVD una parte dei quali già consultabile nel sito.
Una documentazione riguarda i successivi C.A. e alcune figure storiche dei diversi paesi. Altri video contengono vecchi film, interviste,...
Si è avviato un lavoro di documentazione fotografica di classi.
- prosegue la messa a punto dell’annuario dei gruppi Freinet con l’articolazione dei movimenti, i responsabili, gli ambiti di ricerca.
- commissioni: per preoccupazioni economiche, alcuni gruppi europei, a Metepec, hanno proposto la riduzione a un massimo di 5 dei membri del C.A. e deliberato l’istituzione di una decina di commissioni. Tranne quella per la revisione della Carta e quella per il regolamento interno, nessuna ha funzionato, neanche quelle più sollecitate sulla pedagogia, la formazione, la globalizzazione.
- rapporti con i movimenti: la F.I.M.E.M. ha un bilancio che consente solo il parziale rimborso per gli incontri del C.A.; quindi la partecipazione a iniziative dei movimenti è possibile solo con costi personali o del proprio movimento. Durante la R.I.D.E.F. in Messico si sono incontrati dei gruppi; si è partecipato al congresso polacco e a quello brasiliano, all’incontro interculturale del M.C.E. a Napoli, condotto stages in Russia, ospitato un gruppo polacco a Vence, partecipato a incontri di formazione regionali o ministeriali in Francia, Messico ( incluso un incontro per un programma di riforma dell’educazione 2-6), Bulgaria, Francia.
Orientamenti
- rinforzare la comunicazione fra i movimenti
- rapporto con il M.C.E.P. per la preparazione della R.I.D.E.F. 2012
- proseguire il lavoro sugli archivi della F.I.M.E.M.
- proseguire la messa a punto dell’annuario
- prospettive per il futuro
Carta della scuola moderna
La proposta presentata a Metepec dai gruppi spagnolo (M.C.E.P.) e messicano (M.E.P.A.), discussa con il M.C.E. e i gruppi brasiliani, ha visto una messa a punto nel biennio successivo da parte di M.C.E. e M.C.E.P. e aggiungersi proposte di revisione di Mulat, Glaenzel (Germania, già presidente), della Bulgaria, dell’Austria, e la proposta del Belgio di mantenere la Carta del 1968 in quanto in essa è esplicito il presupposto della laicità. Anche la Svizzera all’assemblea ha proposto di mantenere intatta la vecchia Carta. La commissione internazionale costituita a Metepec ha rielaborato i testi producendo un documento sottoposto all’approvazione dell’assemblea a seguito di una ulteriore messa a punto durante la R.I.D.E.F. da parte dei membri della Commissione.
Si avevano in definitiva tre proposte
- mantenere la Carta precedente ( Belgio, Svizzera)
- approvare la Carta proposta dalla Commissione istituita a Metepec
- proposta della Freinet kooperative tedesca
a cui si aggiunge un testo del C.A. in cui si propone di darsi un ulteriore tempo di riflessione fino alla prossima R.I.D.E.F. istituendo nel frattempo uno ‘spazio filosofico’ di analisi e dibattito anche alla luce di una serie di documenti quali la Dichiarazione dei diritti del bambino, la Carta della terra, le diverse versioni della Carta della scuola moderna circolate.
Nei gruppi di lingua del 25 si è concordato, per il gruppo di lingue neolatine, di affidare nuovamente alla Commissione internazionale ( di fatto italo-ispano-messicana) una versione più sintetica della Carta che tenesse conto della proposta di Metepec, di quella italiana e di quella spagnola ( congresso di Leon 2009).
Questa è la versione che l’assemblea finale ha votato ( 11 voti a favore, 10 contrari, 2 astenuti), con l’assunzione, su proposta tedesca, dell’impegno, da parte del C.A., di accogliere proposte, provenienti dai diversi movimenti, di correzione STILISTICA della nuova Carta, in particolare affidando a parlanti nativi la versione spagnola, inglese, francese, tedesca, sostituendo eventuali termini o espressioni ambigue o incomprensibili per una data lingua ma mantenendo l’impianto pedagogico. Entro novembre il C.A. invierà le proposte di modifica ai movimenti, che nello spazio di ulteriori 4 mesi dovrebbero fornire le proprie controproposte.
Viene altresì istituto il suddetto ‘spazio filosofico’ per il confronto e l’approfondimento dei temi posti dalla Carta.
Il M.C.E. ha ottenuto il mantenimento, come da propria proposta, dell’impegno nei diversi paesi per l’integrazione piena dell’handicap nella scuola pubblica, e per una collaborazione e apertura verso organismi e associazioni con finalità analoghe.
Rimane per noi da risolvere il problema dell’intitolazione dell’articolo 4 ‘LA SCUOLA DEL LAVORO’, tradizionale punto forte di Freinet ma poco attuale o addirittura ambiguo per noi in Italia per le vicende legate al doppio canale e alla flessibilità. Dovremo proporre per la realtà italiana un titolo più opportuno ( avevamo proposto ‘futuro della scuola, futuro del lavoro’).
Una versione tradotta della Carta verrà collocata appena tradotta nel sito M.C.E. e presentata all’assemblea di dicembre.
Dai gruppi di lingua sono emerse le seguenti proposte di integrazione dei documento orientativi del C.A. che l’assemblea ha assunto:
Rapporto morale
- riconoscimento del grande lavoro dei 3 gruppi organizzatori della R.I.D.E.F. con la partecipazione di molti giovani, un bel segnale per il futuro.
- le relazioni fra i 3 gruppi e il C.A. sono state affidate a Michel Mulat per concordare le questioni di bilancio; pur con difficoltà, si è arrivati a un accordo
- i finanziamenti sono stati ottenuti dal solo paese organizzatore, con un’ ampia gamma di donatori che ha consentito, assieme alla solidarietà dei partecipanti ( 20 € quota volontaria individuale) di avere una forte presenza africana, sudamericana e dell’Europa dell’est
Orientamenti
- costituire una rete di resistenza per opporsi alla distruzione della scuola pubblica
( al riguardo il C.A. assume alcune tematiche emerse nella tavola rotonda del 24 e si impegna a produrre una mozione sulle strategie delle lobbies mondiali da far circolare; viene anche proposta l’organizzazione di un seminario di studio da valutare in relazione alle risorse)
- stabilire rapporti con organizzazioni internazionali (Unesco, altri movimenti, ricercatori)
- creare un nuovo sito cooperativo che consenta a tutti i membri della F.I.M.E.M. di comunicare, lavorare assieme ed essere informati, recuperando quanto cìé nel sito curato fin qui da Mulat. Questo sito dovrebbe essere accessibile anche ad altre persone interessate. Michel trasmetterà tutte le informazioni, ma occorrerà ristabilire i link con i movimenti. Un’ipotesi è collocarlo nel sito dell’I.C.E.M., ma si dovrebbe pagare la quota di affitto.
- Pubblicare l’inventario degli archivi del movimento e gli indirizzi, postale e del sito, in cui consultarli ( Mayenne, Nizza)
Bilancio
A seguito relazione dei revisori dei conti si approva il bilancio con un passivo di 3967 €.
Cariche
L’assemblea elegge i seguenti membri del C.A. ( biennio 2010/2012):
Teresa Garduno ( Messico) poi eletta nel C.A. Presidente
Mamadou Demba (Senegal) rapporti con la C.A.M.E.M.
Ingrid Dietrich (Germania) eletta nel C.A. tesoriera
Pilar Fontevedra ( Spagna) rapporti con il M.C.E.P. per la R.I.D.E.F. di Leon 2012
Patricia Despaquis (Francia) eletta nel C.A. segretaria
G. Cavinato ( senza votazione) membro associato volontario
Revisori dei conti:
Helke Hoffmann ( Germania) già tesoriera
Andy Honegger (Svizzera) già tesoriere
Accettazione come membri della F.I.M.E.M. di Camerun e Georgia.
Circa le quote ( regolamento interno) vengono istituite 3 categorie di paesi A, B, C in base a due parametri:
-salario medio mensile di insegnante con almeno 15 anni di servizio
- indice di sviluppo umano ( nuovi criteri econometrici dal rapporto mondiale sullo sviluppo umano)
Il M.C.E. propone una fascia intermedia (A1) dei paesi economicamente favoriti in quanto il salario di un insegnante italiano, a parità di costo della vita, non è lo stesso di un insegnante di altri paesi europei fascia A. La proposta verrà analizzata nella sua fattibilità.
- le serate di intrattenimento e interculturali
Sono state organizzate le seguenti serate di festa/animazione:
° cena cooperativa con danze
° serata organetto di Barberia ( in contemporanea: proiezione di film su Freinet)
° serata di giochi ( in contemporanea: atelier video)
° concerto di un gruppo francese, Diabolo e Dust ( in contemporanea: proiezione film su Freinet)
° musica in erba ( in contemporanea: atelier video)
° serata multiculturale 1 ( performances dei diversi paesi) ( in contemporanea: cine Freinet)
° serata multiculturale 2 ( in contemporanea: atelier video)
° festa bretone ( ‘fest noz’) ( in contemporanea: cine Freinet)
° serata multiculturale 3 ( in contemporanea: atelier video)
Gli italiani hanno rappresentato il blocco dell’informazione che potrebbe determinarsi con la legge bavaglio.
- le proiezioni ‘storiche’
Diversi film sono stati girati sull’esperienza educativa di Freinet, fra cui ‘L’École buissonnière’ e ‘Le maitre qui laissait les enfants rever’, film scaricabili dal sito degli ‘Amis de Freinet’ ( www.amisdefreinet.org).
Con i materiali documentari delle R.I.D.E.F. ( ad esempio l’omaggio reso nel 2008 ai maestri spagnoli esuli in Messico) il catalogo si sta arricchendo. Nel sito della F.I.M.E.M. compaiono i titoli a disposizione (www.fimem-freinet.org).
- il C.A. ( comitato di amministrazione) della F.I.M.E.M.
I membri del C.A. hanno avuto un incontro con la C.A.M.E.M. ( rappresentanti del Senegal, del Marocco, dell’Algeria, del Togo, del Benin, del Camerun e Jean Le Gal). Oltre a stabilire le forme di contatto fra le due federazioni, una inclusa nell’altra, si è definito l’impiego di 60.000 € che l’EPI, un’associazione francese della pedagogia istituzionale, di cui è intervenuta una rappresentante, a seguito di incontri al congresso di Strasburgo dell’I.C.E.M. lo scorso anno, offre alla C.A.M.E.M. per facilitare le relazioni fra gruppi africani,corsi di formazione, supporto a scuole.
Si è stabilito un calendario di incontri- due nel biennio della durata di una settimana ciascuno- a Pasqua 2011 a Leon per visitare i luoghi in cui si svolgerà la R.I.D.E.F. e concordarne l’organizzazione con il gruppo spagnolo- e a Pasqua 2012 a Venezia Mestre.
Inoltre tenteremo la videoconferenza via skype a novembre per la messa a punto delle modifiche alla Carta.
La Carta richiede un lavoro di interpretazione aderente al particolare contesto di ciascun paese curando la terminologia impiegata che ha sfumature, significati, e sottende visioni diverse. E’ necessario avere un documento che rappresenti tutti i movimenti, e da cui ognuno si senta rappresentato sentendola come espressione della propria identità.
Pertanto è cura del C.A. sollecitare l’istituzione di una nuova commissione, con un rappresentante per ciascun movimento, o con la segretaria come interlocutore. A Nantes serpeggiava la convinzione che si trattasse di un documento che premeva solo all’area mediterranea, o al Sud America.
I membri del C.A. devono studiare regolamento interno statuto e nuova Carta così da concludere le revisioni entro il 2012 a Leon.
A Cavinato, come membro di supporto, viene affidato il compito di studiare forme di collaborazione con istituzioni internazionali e una rappresentanza per la F.I.M.E.M. al social forum mondiale dell’educazione a Gaza in autunno.
Inoltre vi è una forte sollecitazione, già dall’assemblea, all’organizzazione della R.I.D.E.F. 2014 in Italia. Si è risposto che, anche in relazione all’evolversi della situazione politica italiana, si studierà la possibilità di una tale organizzazione, se approvata dall’assemblea nazionale di dicembre.
A Leon bisognerebbe arrivare già con una sede e un gruppo organizzatore.
In Italia sono state organizzate due R.I,D.E.F.: a Montebelluna nel 1969, a Torino nel 1982.
- la comunicazione dei laboratori lunghi
Data la numerosità dei laboratori, la presentazione delle comunicazioni è stata suddivisa in due fasi: il pomeriggio del 28 prima dell’assemblea generale e la mattina del 29 fino alle 11,30. Successivamente i partecipanti potevano circolare liberamente negli spazi aula dove si erano tenuti i laboratori, che avevano esposto le produzioni, gli strumenti usati, e i cui animatori erano a disposizione per spiegare i percorsi.
Tale modalità era stata presentata nell’ultimo incontro dei gruppi di base.
In tutti i laboratori erano presenti soggetti di lingua, nazionalità, cultura diversa, e dalla mescolanza sono emerse soluzioni originali, dalla matematica naturale alla creazione di un mondo, dalla corporeità alla suggestiva rappresentazione del percorso triangolare della schiavitù e della colonizzazione, con i neri che rappresentavano i negrieri e mercanti e i bianchi che facevano gli schiavi in una sorta di teatro di Boal.
- la valutazione finale
Pur nelle valutazioni positive, è stato importante segnalare la necessità di un coordinamento e di una comune strategia ( in particolare per la comunicazione finale a porte aperte) degli animatori dei laboratori lunghi, anche allo scopo di delineare alcune invarianti del processo di formazione come lo intende la F.I.M.E.M.
Un grande applauso finale ha salutato tutto lo staff che con discrezione, dietro le quinte, ha consentito una regia complessa e continuamente variabile: la redazione del giornale, la sala ‘regia’ ( materiali e strumenti), l’accoglienza, la cucina, il bar ( gestito dal gruppo di Lione), ….
- la pre e post-R.I.D.E.F.
Non sono stati proposti percorsi particolari come in altre R.I.D.E.F ma case per eventuale accoglienza e proposte di circuiti turistici tramite agenzia.
- le R.I.D.EF. 2012 e 2014
Il M.C.E.P. ha presentato un video molto accattivante di cui abbiamo copia per presentare luoghi, attività, proposte per Leon. Si auspica una buona presenza del gruppo italiano, anche con la conduzione di un maggior numero di laboratori. Leon, nel cuore della Castiglia, sul cammino di Santiago, vicino ai Picos de Europa, con le sue chiese, torri, conventi, palazzi, piazze, è città di grande suggestione e punto di partenza di itinerari affascinanti.
Il M.C.E…..valuterà. All’assemblea verrà presentato uno schema generale delle necessità e delle possibilità per l’organizzazione di una R.I.D.E.F., che ha bisogno di un gruppo consistente per le diverse funzioni prima durante e dopo l’incontro.
Giancarlo Cavinato
Mestre, agosto 2010
LA MIA PRIMA RIDEF
Ricordo bene quando durante la scuola estiva Giancarlo ci parlò della Ridef in Messico. Il suo racconto era così straordinario e affascinante che pensai “Alla prossima Ridef voglio esserci!”. E così, zaino in spalla e molta curiosità, quest’anno sono partita e ho vissuto la mia prima Ridef a Nantes, Francia. E’ stata senza dubbio una delle esperienze più forti, ricche e formative che io abbia mai vissuto. Ne avevo bisogno, vista la situazione della scuola e della cultura in Italia. Avevo bisogno di ossigeno, di condivisione, di sentire che non sono sola ma appartengo un movimento forte, motivato e grande, formato da persone che in tutto il mondo, credono ancora nel valore e nel ruolo centrale della scuola pubblica.
Avrei voluto far tutto, conoscere tutti, parlare e confrontarmi con tutti. Non so come sia riuscita a comunicare visto che non parlo né francese né spagnolo, ma ce l’ho fatta e sono tornata piena di speranze e di gioia per gli incontri fatti.
PEDAGOGIA FREINET: UNA RISPOSTA ALLE NUOVE SFIDE DEL PIANETA?
La mattina ho seguito un laboratorio lungo, (anche la scelta di quale seguire è stata difficile: erano tutti interessantissimi) sull’organizzazione della classe utilizzando le tecniche Freinet. E’ stata una grande opportunità di scambio e confronto. Il tempo trascorreva velocemente nel nostro laboratorio e non ci bastava mai, venivamo da tanti paesi diversi, eravamo insegnanti, educatori formatori e studenti. Una grande ricchezza! Grazie a questo laboratorio e alle tante conversazioni e discussioni, noi partecipanti l’ultimo giorno eravamo certi che avremmo potuto togliere il punto interrogativo alla domanda iniziale, la pedagogia Freinet è realmente in grado di delineare la strada per una scuola capace di promuovere la cittadinanza globale, uno stile di vita più consapevole e per contrastare il fenomeno sempre più dilagante del razzismo.
Il Power Point del laboratorio di Sebastian , che sto traducendo grazie a mia figlia, sarà a disposizione di chi è interessato.
Il pomeriggio ho seguito molti laboratori brevi, privilegiando quelli che partivano dal “fare” e che comunque hanno promosso solidarietà, amicizia, dibattito e scambio e hanno offerto l’opportunità di dare uno sguardo sulle diverse realtà scolastiche nel mondo. Così ho fabbricato scarpe (con vecchi pneumatici) piccoli libri, borse ergonomiche, giochi e tanto altro conoscendo sempre nuove realtà e creando forti legami.
Dentro di me rimangono tanti ricordi, a cui ancora ripenso: la giornata Forum, il Cine Freinet, le Tavole rotonde, gli incontri formali e informali, le emozioni fortissime provate durante le serate interculturali, la felicità per l’incontro dedicato al grande Le Bohec e gli occhi lucidi di sua figlia ( e non solo i suoi … ).
Vorrei anche raccontare del lavoro splendido fatto dagli educatori Cemea che curavano il gruppo di bambini dei partecipanti alla Ridef che hanno vissuto esperienze bellissime costruendo casette sugli alberi, tende, zattere e curando orti e fiori. Una domenica ci hanno accompagnato a visitare il loro spazio con molta educazione e cura, avevano preparato un percorso per noi… e vi assicuro non avevano né play station, né tv. Grazie ragazzi! Siete la nostra speranza!
Ho visitato una scuola Freinet e parlato con gli insegnanti. Vorrei raccontare la cura degli ambienti che, anche se non avevano arredamenti nuovissimi e all’avanguardia, erano molto curati e funzionali al lavoro cooperativo.
E che dire poi della nostra vita al Liceo? Rimarrà forte il ricordo dei turni alla mensa e delle risate con la mia “hermana” brasiliana? Ammiro la coerenza nello stile di vita che è stato scelto: no agli sprechi, turni per pulizie e servizio mensa, condivisione nelle decisioni attraverso i gruppi di base.
E ricordando il girotondo di sorrisi, colori, cibi, saluti, musiche, abiti, odori, profumi, mani, io spero che un giorno i nostri figli e i nostri allievi potranno vivere in un mondo senza confini che assomigli a questo conosciuto alla 28esima Ridef.
Agosto 2010 Elettra Carloni
UNA VALUTAZIONE DELLA R.I.D.E.F.
Molti gli aspetti positivi, rispetto ad un passato anche recente:
* maggiore coerenza tra tema e laboratori
* maggiori contatti con la realtà territoriale grazie agli "amici di
Freinet"
* maggiore strutturazione dei laboratori e delle proposte didattiche
e meno "folklore" passato come conoscenza del paese ospitante come è
capitato in alcune Ridef
* una significativa presenza giovanile anche tra il gruppo
organizzatore in grado di padroneggiare 2/3 lingue ; cosa che mi ha
fatto gioire al pensiero di poter lasciare il testimone a qualcuno
* significativo spostamento e rivitalizzazione dei paesi sia del nord/
ovest Africa sia dell'America Latina cosa cha , al di là delle molte
contraddizioni, ho letto come un rovesciamento delle parti e una presa
in carico più convinta della questione educativa da parte di questi
nuovi paesi emergenti
Limiti e punti critici forse più legati alla ritualità che a questa
Ridef specifica
* eccessiva densità di proposte e gruppi intrecciati che arrischiano
di annullare alcune partecipazioni o di non consentire a chi è alle
prime esperienze di orientarsi
* scarso rilevo trasversale ai temi forti che attraversavano la Ridef
"sviluppo compatibile" e "crisi politico /economica con taglio dei
servizi e /scuola " ; se penso che ci sono 5 serate con spettacoli
vari di due tre ore a cui partecipano tutti per un totale di una
quindicina d'ore e non si riesce a fare una cosa con tutti su questi
temi mi pare un po' sproporzionato l'equilibrio anche se so
l'insofferenza per le tavole rotonde
* poco rilievo trasversale al modello formativo Freinet (a parte il
laboratorio e l'esperienza di Florence )
Ho rovato il laboratorio del gruppo brasiliano
sull'Amazzonia , molto interessante ; ho il filmato su Chico Mendes
che potrei duplicare per chi fosse interessato (ma è in portoghese).
* maggiore coerenza tra tema e laboratori
* maggiori contatti con la realtà territoriale grazie agli "amici di
Freinet"
* maggiore strutturazione dei laboratori e delle proposte didattiche
e meno "folklore" passato come conoscenza del paese ospitante come è
capitato in alcune Ridef
* una significativa presenza giovanile anche tra il gruppo
organizzatore in grado di padroneggiare 2/3 lingue ; cosa che mi ha
fatto gioire al pensiero di poter lasciare il testimone a qualcuno
* significativo spostamento e rivitalizzazione dei paesi sia del nord/
ovest Africa sia dell'America Latina cosa cha , al di là delle molte
contraddizioni, ho letto come un rovesciamento delle parti e una presa
in carico più convinta della questione educativa da parte di questi
nuovi paesi emergenti
Limiti e punti critici forse più legati alla ritualità che a questa
Ridef specifica
* eccessiva densità di proposte e gruppi intrecciati che arrischiano
di annullare alcune partecipazioni o di non consentire a chi è alle
prime esperienze di orientarsi
* scarso rilevo trasversale ai temi forti che attraversavano la Ridef
"sviluppo compatibile" e "crisi politico /economica con taglio dei
servizi e /scuola " ; se penso che ci sono 5 serate con spettacoli
vari di due tre ore a cui partecipano tutti per un totale di una
quindicina d'ore e non si riesce a fare una cosa con tutti su questi
temi mi pare un po' sproporzionato l'equilibrio anche se so
l'insofferenza per le tavole rotonde
* poco rilievo trasversale al modello formativo Freinet (a parte il
laboratorio e l'esperienza di Florence )
Ho rovato il laboratorio del gruppo brasiliano
sull'Amazzonia , molto interessante ; ho il filmato su Chico Mendes
che potrei duplicare per chi fosse interessato (ma è in portoghese).
Maria Teresa Roda
Um depoimento sobre o atelier Amazônia
Voltamos ao Brasil(Waldília,Maria Luiza e Maria José) gratificadas pelo trabalho cooperativo realizado no atelier longo Amazônia:conhecendo para preservar.Depois de 6 dias conhecendo a Amazônia(seu território,sua hidrografia,sua vegetação,sua população,suas línguas,suas lendas,seus ritmos,seus costumes,suas vias e seus meios de comunicação,sua fauna)os participantes do atelier produziram uma carta de princípios de sustentabilidade da Amazônia.É importante que ela fique documentada e que seja traduzida em todas as línguas dos participantes da FIMEM e seja oficialmente encaminhada pela própria FIMEM para todos,para a ONU/UNESCO e para os governantes dos países que compõem a Bacia Amazônica.
Registramos a seguir o documento em Português:
CARTA DA AMAZÔNIA
A Amazônia é uma região com aproximadamente 6,5 milhões de quilômetros quadrados,compreendendo áreas em nove países da América do Sul:Brasil,Bolívia,Peru,Equador,Colômbia,Venezuela,Guiana,Suriname e Guiana Francesa.A maior área da Bacia Amazônica fica localizada no Brasil e é denominada de Amazônia Legal.No Brasil,ela corresponde a 61% do território nacional.A Bacia Hidrográfica Amazônica é responsável por um quinto das águas despejadas no mar por todos os rios do planeta.
É imprescindível discutir a importância política ,estratégica e econômica da Amazônia,compreendendo a sua infinita complexidade e riqueza.
É necessário proporcionar a conscientização das pessoas sobre a situação da Amazônia e a responsabilidade quanto ao bem-estar comum,refletindo sobre a presente situação ambiental e as suas consequências,nem sempre favoráveis às pessoas e ao meio ambiente.
A Amazônia é uma região de complexa problemática.Muitos problemas podem ser destacados,tais como:a devastação do verde e a ameaça à riquíssima biodiversidade.
Além disso,muitas questões sociais e antropológicas merecem cuidado,como a agressão às culturas indígenas,as vastas áreas ocupadas com projetos agropecuários e os conflitos pela ocupação e posse da terra.
A devastação da Amazônia é preocupante,pois pode ser configurada como uma perda para toda a humanidade,principalmente porque oferece rica diversidade de floresta.Vale ressaltar que mais de um terço das espécies animais e vegetais do planeta pode ser encontrado na grande floresta equatorial sul-americana.Nenhum outro bioma se compara com a Amazônia.
A destruição da Amazônia está sendo feita de forma "gratuita".Sai a floresta,desaparece a biodiversidade,fica a pobreza.Devemos,portanto,aprender a usar a Amazônia sem destruí-la,sem devastá-la.
É necessário ter conhecimento sobre a Amazônia para preservá-la.
Os participantes do atelier "Amazônia,conhecendo para preservar",da XXVIII RIDEF-2010,em Nantes-França,conscientes da responsabilidade em garantir a sustentabilidade da Amazônia,propõem princípos relacionados ao território,à hidrografia,à vegetação,à população,às línguas,aos rítmos,às lendas,às danças,aos costumes,às vias,aos meios de comunicação e à fauna.
A seguir,NOSSAS PROPOSTAS sobre:
Princípios sobre o território
.Conhecer o território amazônico(6,5 milhões de quilômetros quadrados) e respeitar os limites territoriais das nações e das regiões que o compõem;
.Respeitar o direito de propriedade dos indígenas que vivem em áreas estabelecidadas por lei federal;
.Respeitar o direito de propriedade dos habitantes nativos da região mediante o cumprimento dos dispositivos legais de propriedade;
.Ampliar as reservas extrativistas para assegurar a sustentabilidade do território;
.Fiscalizar as condutas e os procedimentos que objetivam a obtenção de latifúndios na Amazônia.
Princípios sobre a hidrografia
.Ter o conhecimento da extensão do rio,da nascente à foz,seus afluentes e os igarapés(1100 rios),para preservá-los e garantir a vida dos seres vivos que aí habitam;
.Proibir a intervenção humana nas margens naturais do rio Amazonas,dos seus afluentes e de seus igarapés para evitar o assoreamento deles;
.Fiscalizar o cumprimento das leis referentes aos períodos de pesca na bacia amazônica.
Princípios sobre a vegetação
.Ter a consciência e o conhecimento da diversidade da floresta amazônica(entre 40 a 300 espécies de árvores por hectare)nos seus três grandes grupos:terra firma,floresta de várzea e floresta de igapós;
.Ter a consciência da importância da preservação da floresta amazônica para o equilíbrio dos seus ecossistemas(104 ecossistemas diferentes observados por satélite)e do próprio planeta;
.Fiscalizar as ações de desmatamento e de pirataria das plantas medicinais;
.Ampliar e assegurar os estudos sobre a vegetação da Amazônia,catalogar as espécies existentes para manter a proteção das mesmas.
Princípios sobre a população
.Ter o conhecimento dos diversos povos que habitam a Amazônia(18,7 milhões de habitantes,cerca de 3,5 por quilômetro quadrado),respeitando a sua cultura;
.Assegurar a qualidade de vida dos habitantes(moradia,educação,saúde e trabalho);
.Promover ações de conscientização da população tendo em vista a sustentabilidade da Amazônia;
.Fiscalizar o cumprimento da obrigatoriedade da escolarização das crianças;
.Favorecer a implantação de metodologias baseadas nos princípios da cooperação,da contextualização e da construção dos conhecimentos.
Princípios sobre as línguas
.Ter o reconhecimento nacional e internacional da diversidade de línguas na Amazônia;
.Assegurar a existência das línguas indígenas como patrimônio do seu povo e da sua cultura;
.Assegurar a alfabetizaçao dos nativos da Amazônia nas línguas das respectivas comunidades;
.Promover estudos e organizar o acervo da documentação sobre as línguas indígenas.
Princípios sobre as lendas,as danças,os rítmos e os costumes
.Reconhecer,respeitar e valorizar as manifestações culturais da Amazônia(ritmos,danças,lendas e costumes);
.Promover os estudos e organizar o acervo documental referente às manifestações culturais da Amazônia.
Princípios sobre as vias e os meios de comunicação
.Considerar as consequências ambientais no planejamento das vias de comunicação;
.Privilegiar as ferrovias e as hidrovias como vias de comunicação na Amazônia;
.Ampliar e fortalecer o sistema de vigilância da Amazônia nas diversas vias de comunicação(hidrovias,ferrovias,rodovias e espaço aéreo)para o cumprimento das leis relacionadas à preservação ambiental,ao comércio legal e aos limites territoriais.
Princípios sobre a fauna
.Ter o conhecimento da diversidade da fauna da Amazônia;
.Ter consciência da importância da preservação das espécies animais da Amazônia como garantia da sobrevivência dos ecossistemas;
.Assegurar a fiscalização do comércio de animais da Amazônia tendo em vista a preservação das espécies;
.Ampliar e assegurar os estudos sobre a fauna da Amazônia,catalogar as espécies existentes para manter a proteção das mesmas.
A CARTA DA AMAZÔNIA foi escrita por:
Waldília(Brasil),Maria Luiza(Brasil),Maria José(Brasil),Manuela(Potugal),Guille(México),Gabriel(México),Maria Teresa(Itália),Juan Carlos(México),Françoise(França),Chantal(França) e Philip(França).
Nantes/França,RIDEF 2010,29 de julho.